Teatro Amilcare Ponchielli
Il Teatro Amilcare Ponchielli inizia la sua storia nel 1747, quando un gruppo di nobili decide di dotare la città di un teatro pubblico in sostituzione dei precedenti teatri aristocratici, affidando l'incarico della progettazione a Giovanni Battista Zaist, architetto cremonese che faceva parte della cerchia dei famosi Bibiena. Così Teatro Nazari, dal nome del proprietari, divenne Teatro della Società o della Nobile Associazione nel 1785, quando venne acquistato dai palchettisti.
Distrutto da un incendio nel 1806 da un incendio venne ricostruito su progetto del noto architetto teatrale dell'epoca Luigi Canonica, che si ispirò al suo maestro, il Piermarini, con propri interventi originali. Il risultato fu quello di un teatro tra i più importanti di quel tempo, per acustica e progettazione che vedeva una sala a ferro di cavallo e quattro ordini di palchi e galleria; denominato inizialmente Teatro della Concordia, gli venne affiancato, agli inizi del '900, il nome di Amilcare Ponchielli, maggior operista cremonese.
Successivamente l'allungamento del palcoscenico lo portò ad essere uno dei maggiori teatri d'Italia. Di nuovo un incendio lo distrusse parzialmente nel 1824, per venire immediatamente ripristinato da Faustino Rodi e Luigi Voghera. Divenne proprietà comunale nel 1986 e fu sottoposto, nel 1989, a radicali interventi di restauro, ripristino e di adeguamento tecnologico.
In seguito all'acquisizione pubblica venne avviato un importante progetto artistico che, grazie alla sua strutturazione, permette un calendario ricco di variegate forme di spettacolo, da quelle tradizionali a quelle più nuove e sperimentali, sebbene la sua vocazione incontra la sua massima predisposizione con il melodramma. L'attività annuale del Teatro Amilcare Ponchielli è di carattere stagionale.