Parco Enzo Ferrari
l progetto del parco è stato realizzato nel 1980 da Sir Geoffrey Jellicoe, architetto e paesaggista
inglese chiamato in Italia da Leonardo Benevolo per progettare il parco nell’area dell’ex Aerautodromo.
La storia del parco inizia come area dedicata all'atterraggio dei piccoli aerei e alianti e di questa attività rimane la testimonianza dell'unico edificio ancora presente prima adibito a Centro controllo del piccolo aeroporto.
Nel 1950 l'area assume anche la funzione di autodromo e alla prima gara vince Ascari su auto Ferrari, nello spazio si svolgono sia anche gare motociclistiche. Questa attività di autodromo dura fino al 1976 quando si disputano le ultime gare motociclistiche.
Con una variante del Piano Regolatore del 1979 si iniziò a parlare di parco pubblico e nel 1980 si iniziò la collaborazione con l'architetto Benevolo. Inizialmente si pensa ad un progetto che coinvolga ben 110 ettari, in seguito nel corso di alcuni anni e di diverse vicende urbanistiche si passa allo stato attuale del parco dedicato alla memoria di Enzo Ferrari e limitato all'area dell'ex autovelodromo.
La struttura attuale non si discosta molto da quella originariamente progettata da Sir Jellicoe.
Una zona a bosco, con oltre 3.500 piante, forma si estende lungo l’intero perimetro ovest e sud del parco e permette una passeggiata di varie centinai di metri.
La restante parte di parco è costituita da radure e aree verdi con gruppi di alberi, per ottenere effetti di contrasti cromatici e differenti possibilita di uso.
Nelle aree più estese sono collocati un campo da calcio e uno di pallavolo, e gli spazi liberi possono essere utilizzati per attività libere (attività sportiva, aquiloni, picnic ...).