Catacombe di San Gennaro
Le Catacombe di San Gennaro sono antiche aree cimiteriali sotterranee risalenti al II secolo e rappresentano il più importante monumento del Cristianesimo a Napoli.
Il nucleo originario delle catacombe, che oggi corrisponde al vestibolo inferiore, si andò sviluppando attorno ad un primo sepolcro nobiliare che fu donato alla comunità cristiana di Napoli e divenne luogo di venerazione di quello che è considerato come il primo patrono della città, Sant'Agrippino.
Dopo la costruzione, sulla tomba di Agrippino, di una basilica cimiteriale (di cui restano solo l'abside, qualche arcosolio e un mosaico), il vescovo Giovanni I (413-431), fece traslare le spoglie di San Gennaro che erano in quel momento conservate a Marciano, contribuendo così alla grande diffusione del culto del martire che tanta importanza avrà nella storia della città.
Le catacombe divennero poi luogo di sepoltura di alcuni duchi napoletani tra cui Cesario Console (878) e furono la sede del vescovo Paolo II all'epoca della prevalenza in città del rito bizantino durante la guerra iconoclasta.
L'ingresso alle catacombe è collocato attualmente nei pressi della Chiesa dell'Incoronata a Capodimonte ed è dotato di una scala che conduce direttamente al livello del secondo piano; qui è visibile il più antico ritratto conosciuto del santo Gennaro, risalente al V secolo, che raffigura il martire tra una bambina ed una donna e con il capo sormontato dalla scritta Sancto Martyri Januario.
Come arrivare:
MEZZI PUBBLICI
Autolinea R4 (zona di Capodimonte)