Provincia di Pescara
La Provincia di Pescara è nata con l'istituzione della Città di Pescara nel 1927. Il percorso è stato lento e reso difficile dalla rivalità che contrapponeva i due borghi che costituiscono l'attuale territorio comunale di Pescara: quello di Pescara, in Provincia di Chieti e quello di Castellammare Adriatico, in Provincia di Teramo.
Nel 1807, infatti, Castellammare Adriatico, sulla sponda nord del fiume (che allora contava circa 1.500 abitanti), diventa Comune autonomo aggregato al circondario di Città Sant'Angelo.
La divisione fu problematica, soprattutto perché il nuovo Comune di Castellammare Adriatico (sponda settentrionale del fiume) non intendeva farsi carico di nessuno dei debiti della vecchia amministrazione dell'Università di Pescara; inoltre, si creò un problema di immagine per il Comune di Pescara (sponda meridionale del fiume), che ospitava una intera guarnigione dell'esercito e che, allo stesso tempo, vedeva ridursi il proprio ruolo a livello locale: per questi motivi il Comune di Pescara spingeva per la riunificazione dei due Comuni.
Solo nel XX secolo, con lo sviluppo economico delle due città, la rivalità tra le due sponde del fiume venne meno ed iniziarono a collaborare per promuovere iniziative di sviluppo, tra cui il potenziamento del porto.
Determinante per la fusione dei due Comuni fu una lettera che Gabriele d'Annunzio, il 16 maggio del 1924, scrisse a Mussolini, nella quale richiedeva l'unione delle due città e la nomina a capoluogo di provincia della città di Pescara, che si concretizzò dopo 110 anni di divisione, il 2 gennaio del 1927.