L'Incompiuta e l'abbazia della SS.Trinità
Visitando l'antica Venusia non si può non restare affascinati dal complesso della SS. Trinità.
Il complesso, di cui l'Incompiuta fa parte, si dipana nell’arco di diversi secoli. Ha origine nel V secolo, con la Chiesa Vecchia impiantata sui resti di un tempio romano, alla quale si aggiunge nel 942, per opera dei Longobardi, il primo nucleo di un monastero benedettino successivamente ampliato dai Normanni.
Probabilmente ritenuta insufficiente alle esigenze del culto venne progettato un grandioso ampliamento per affiancare alla chiesa vecchia una nuova e farne, forse, un’unica immensa basilica.
Ma la Chiesa Nuova seguì le alterne vicende dei benedettini e, più in generale, dell’epoca, e non fu mai terminata, motivo per cui è oggi nota come "Incompiuta".
La chiesa vecchia risale al V-VI sec. ed è costituita da tre navate coperte da archi a tutto sesto; è completa di transetto, abside e deambulatorio con pavimento a mosaico. Accanto a questa, la "chiesa nuova" completamente priva di copertura sorge in un contrasto di spazi aperti e chiusi, giochi di luce ed ombra creando un effetto scenografico di grande suggestione.
Oggi l’ingresso della Trinità si presenta in stile romanico con, a guardia, due leoni in pietra. Varcando la soglia dell’edificio si incontrano sculture per lo più romane e la cosiddetta Colonna dell’Amicizia sormontata da un capitello bizantino.
Poco prima dell’ingresso in chiesa appaiono due facciate. La prima è costituita da un portale del 1287 realizzato dal maestro Palmieri e da un grande affresco del XV secolo raffigurante San Cristoforo; la seconda è composta dal massiccio arco del porticato seguito da altri due archi sovrastati, a loro volta, da una galleria di piccoli archi ciechi.
Bellissimi gli affreschi murali che costellano l’interno della Trinità. Tra questi spiccano quelli ritraenti Niccolò II, Santa Caterina e Pietà attribuiti al pittore di scuola giottesca Roberto Oderisi.
Scrisse Norman Douglas nel 1915: "La principale bellezza architettonica della città è l’abbazia benedettina della Trinità ora in rovina... La rovina è un luogo di raro incanto: non è facile trovare testimonianze di vita romana, ebraica e normanna tutte stipate in un luogo così piccolo, tenute assieme dalla massiccia ma bella architettura dei benedettini e permeate, allo stesso tempo, da uno spirito mefistofelico di moderna indifferenza".
Come arrivare:
IN AUTO
Da NORD
In prossimità o sul litorale adriatico, imboccare l'autostrada Adriatica A14 ed uscire allo svincolo di Foggia. Da Foggia prendere la S.S. 655, Foggia - Matera, (Bradanica) ed uscire a Venosa sud.
In prossimità o sul litorale tirrenico, imboccare l'autostrada del Sole A1. Allo svincolo di Caserta, immettersi sulla A16 Napoli - Canosa ed uscire a Candela. Da lì, prendere la S.S. 655 Foggia - Matera ed uscire allo svincolo Venosa sud.
da SUD
In prossimità o sul litorale ionico, portarsi sulla S.S. Ionica 106 ed uscire a Metaponto. Imboccare la S.S. 407, Metaponto - Potenza, (Basentana) ed immettersii sulla S.S. 658,Potenza -Melfi.Uscire allo svincolo per Barile e seguire le indicazioni per Venosa.
In prossimità del basso Tirreno, imboccare l' autostrada Salerno - Reggio Calabria, uscire a Sicignano e deviare per il raccordo autostradale: Sicignano - Potenza. Immettersii sulla S.S. 658 Potenza - Melfi.Uscire allo svincolo per Barile e seguire la segnaletica per Venosa.
Da Bari e dintorni , imboccare la S.S. 98, all'altezza di Canosa di Puglia, prendere la S.S. 93 Canosa - Lavello e seguire le indicazioni per Venosa.