Castello Aragonese
Il Castel Sant'Angelo di Taranto, meglio conosciuto come castello Aragonese, può vantare una lunga storia, come recenti scavi testimoniano.
Il Castello è ubicato vicino ad un' antica depressione naturale del banco di roccia sopra cui sorge il borgo antico della città e consiste fondamentalmente in una ricostruzione Aragonese di una precedente fortezza normanno-sveva-angioina costruita nello stesso punto ma avente caratteristiche molto diverse poiché era un tipico castello medievale con numerose torri alte e sottili costruito sopra una precedente fortificazione bizantina che aveva le fondamenta poggiate su strutture risalenti al periodo greco (IV-III secolo a.c.).
Le precedenti strutture greche, bizantine e normanno-svevo-angioine sono ancora leggibili e visibili durante la visita guidata. Il nuovo castello di epoca aragonese fu ricostruito negli anni tra il 1487 ed il 1492, secondo i nuovi criteri imposti dal perfezionamento delle artiglierie.
Pare che il progetto di ricostruzione, voluto dal re di Napoli Ferdinando d'Aragona, sia stato realizzato con l'intervento diretto o, più verosimilmente, indiretto del grande architetto senese Francesco di Giorgio Martini.
A partire dal 2003, la Marina Militare, custode del castello dal 1883, ha iniziato il restauro sistematico dell'interno della fortezza con l'intento di riportarla alla configurazione Aragonese e di identificare le precedenti strutture greche, bizantine, normanne, svevo-angioine.
Il restauro interno, effettuato dal personale della Marina Militare, sotto la supervisione della locale Sovrintendenza ai beni Architettonici, consiste essenzialmente nella rimozione dell'intonaco e cemento per riportare alla luce le superfici originarie di mura e pavimenti nella riapertura di corridoi, locali e passaggi, per ristabilire, inoltre, la permeabilità del castello e ristabilire la funzionalità dei vari elementi difensivi.
Caratteristici i torrioni cilindrici ed i camminamenti interni. Interessante la cappella rinascimentale di S. Leonardo al suo interno.