Chiesa della Gran Madre di Dio
Eretta per volontà dei Decurioni della città, per festeggiare il ritorno del re Vittorio Emanuele I di Savoia il 20 maggio 1814 dopo la sconfitta di Napoleone, la chiesa è uno dei luoghi di culto della religione cattolica più importanti della città. L'opera dell'architetto torinese Ferdinando Bonsignore riprende l'architettura del Pantheon romano e si erge nell'omonima piazza, all'estremità orientale del Ponte Vittorio Emanuele I, prospiciente a piazza Vittorio Veneto in qualità di chiesa principale di Borgo Po.
Molto importante è l'apparato plastico e scultoreo di esterno ed interno, opere eseguite da giovani allievi delle Accademie italiane ed in particolare dell'Accademia di Belle Arti di Torino.
Nei vani collocati all'interno del basamento della chiesa, in una cripta disegnata da Giovanni Ricci, si trova il sacrario dei Caduti della prima guerra mondiale, contenente le ossa di oltre 5.000 torinesi morti in battaglia. Inoltre, secondo credenze esoteriche, tra due delle statue di maggior rilievo, la Fede e la Religione, si ritiene che sia sepolto il Santo Graal.