Basilica di San Francesco di Paola - La storia
A imitazione del Pantheon di Roma, fu fatta erigere da Ferdinando I di Borbone per celebrare il recupero del regno. La sua costruzione ebbe inizio nel 1817.
Nel 1809 Gioacchino Murat ordinò la demolizione degli antichi conventi del "Largo di Palazzo", attuale piazza del Plebiscito, e bandì un pubblico concorso per la realizzazione di una nuova piazza.
All'architetto Leopoldo Laperuta fu affidata la costruzione dell' ampio portico a emiciclo sorretto da 38 colonne giganti di ordine dorico; esso doveva fronteggiare Palazzo Reale e rifarsi alla tradizione antica delle piazze porticate, luogo delle attività politiche, economiche, sociali e culturali della città.
Nel 1815 il re Ferdinando I delle Due Sicilie decise l'edificazione della basilica come ringraziamento a san Francesco di Paola per la riconquista del regno: nel 1817 fu indetto un nuovo concorso, che fu vinto dall'architetto svizzero Pietro Bianchi, il quale mostrò nella realizzazione della nuova chiesa grandi qualità ingegneristiche, attestate dalla solidità dell'opera e dall'intelligenza delle soluzioni tecniche.
I lavori furono ultimati nel 1824, ma solo nel 1836 la chiesa venne inaugurata da papa Gregorio XVI, che le conferì il titolo di basilica, la rese indipendente dalla curia arcivescovile di Napoli e concesse il privilegio ai suoi ministri di officiare con l'altare rivolto verso i fedeli.