San Paolo Albanese

Fondato nel XVI secolo dai profughi albanesi della città di Corone, l'antico Casalnuovo (nome che il paese ha conservato fino al dopoguerra) con soli 450 abitanti è il più piccolo comune della Basilicata e si trova a 800 merti di altitudine.

La forte identità culturale che ha da sempre connotato San Paolo ("Shen Pali" nella lingua albanese) è riscontrabile già nel tessuto urbano organizzato in isolati che di solito si sviluppano intorno a uno slargetto su cui si affacciano le scale di ingresso alle abitazioni sulle quali non è raro vedere sedute a conversare anziane signore abbigliate nel costume tipico albanese, con camicetta ornata di merletti,  gonna pieghettata e grembiule. L'unico edificio che si distacca dalla tipologia prevalente delle abitazioni monocellulari è palazzo Smilari (della prima metà del XVII secolo), il cui corpo forma un unico isolato.

Visitando San Paolo o altri centri di origine albanese si può assistere ai festeggiamenti che accompagnano il matrimonio: alla coralità della festa - a cui interviene tutta la comunità - al suo carattere fortemente simbolico e alla ricchezza dei costumi, si deve la grande suggestione della celebrazione.

A San Paolo molto suggestiva, il 16 agosto di ogni anno, in occasione della festa di San Rocco, è la danza del falcetto, commistione incredibile di antiche tradizioni e riti propiziatori legati al mondo della natura.

Le Feste Religiose

Festa di San RoccoSan Rocco (patrono) - ultima domenica di aprile e 16 agosto
Le feste religiose si svolgono tutte su un unico filo conduttore, ma particolarmente sentita è la festa di San Rocco, il santo patrono. Dopo la messa la statua del Santo, all’uscita della chiesa, viene fatta sostare davanti a dei pupazzi, nusazit, di cartapesta riempiti di petardi, montati su strutture rotanti, che dopo molti giri su se stessi vengono fatti esplodere. Segue poi la processione durante la quale la statua del Santo è preceduta dalla himunea, tronetto votivo di notevoli dimensioni, portato a spalla, realizzato con spighe di grano tenero e duro, che viene poi smembrato, alla fine della processione, dai partecipanti che portano a casa qualche spiga. In passato le spighe venivano sbriciolate nelle semenze dell’anno a venire. Davanti alla himunea muovono gli interpreti della danza del falcetto, una danza molto suggestiva, commistione incredibile di antiche tradizioni e riti propiziatori legati al mondo della natura.

Sant’Antonio – seconda domenica di Giugno
Al mattino c’è la raccolta delle offerte della popolazione con accompagnamento della banda. Segue la funzione religiosa secondo il rito greco-bizantino, che prosegue con la processione del Santo per il paese. Nel pomeriggio hanno luogo la riffa, lotteria in cui vengono messi in palio i gioielli del Santo, segue poi l’incanto, asta di doni offerti. Successivamente ci si reca a casa dei vincitori della riffa che offrono vino e dolci (tarale).

Madonna del Carmine – ultima domenica di Giugno
Anche in occasione di questa festa al mattino c’è la raccolta delle offerte della popolazione con accompagnamento della banda. Segue la funzione religiosa secondo il rito greco-bizantino, che prosegue con la processione del Santo per il paese. Nel pomeriggio hanno luogo la riffa, lotteria in cui vengono messi in palio i gioielli della Madonna, segue poi l’incanto, asta di doni offerti. Successivamente ci si reca a casa dei vincitori della riffa che offrono vino e dolci (tarale).

Madonna dell’Assunta – 15 Agosto
Si svolgono i riti della messa e processione e, in serata, una fiera e festa in piazza.

San Francesco – prima domenica d’Ottobre
La festa di San Francesco si svolge in campagna (Località Aia Trupi) e prevede solo il rito religioso della santa messa.

Museo della Cultura Arbereshe

Di particolare interesse è il Museo della Cultura Arbereshe, aperto tutto l’anno, che espone costumi tradizionali e oggetti della vita quotidiana, come quelli utilizzati per la lavorazione della ginestra, oltre a ricostruire ambienti delle case contadine, utili a comprendere ancora più a fondo le tradizioni e la storia di questi popoli albanesi trapiantati nelle terre del Pollino di cui hanno assorbito, arricchendola con elementi loro propri, la cultura

Come arrivare:
In auto
Dalla S.S. 106 Jonica, tra Policoro e Nova Siri si svolta per la S.S. 653, Sinnica, e si prosegue per 22 km; dopo Valsinni si svolta a destra per la S.S. 92, Sarmentana, e si prosegue per 14 km fino al bivio di Noepoli;

dall’A3 SA-RC, all’uscita Lauria nord, si svolta per la S.S. 653, Sinnica, e si prosegue per 36 km; dopo Francavilla sul Sinni si svolta a destra verso la bretella per la S.S. 92, Sarmentana, e si prosegue per 5 km fino al bivio di Noepoli;

dal bivio di Noepoli si continua sulla S.S. 92, Sarmentana, per altri 7 km, e si svolta prima a sinistra e subito dopo 0,5 km a destra sulla S.S. 481; si prosegue per 4 km sulla S.S. 481 e si svolta a destra verso la S.P. 64 che porta, dopo 3 km a San Paolo Albanese.

In treno
Stazione di Policoro-Tursi



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